L'AMMONIMENTO DELLA RIVISTA "NATURE"
La sperimentazione del metodo Stamina dovrebbe essere bloccata: lo sostiene un editoriale della rivista scientifica internazionale Nature, nel quale si rileva che "le autorità italiane non dovrebbero andare avanti nel sostenere test clinici di una terapia cellulare non provata e che non ha solide basi scientifiche".
La sperimentazione del metodo Stamina dovrebbe essere bloccata: lo sostiene un editoriale della rivista scientifica internazionale Nature, nel quale si rileva che "le autorità italiane non dovrebbero andare avanti nel sostenere test clinici di una terapia cellulare non provata e che non ha solide basi scientifiche".
L'editoriale
di Nature rivela che la scorsa settimana la stessa rivista aveva presentato i dati secondo i quali la controversa terapia della Fondazione Stamina si basa su dati errati.
''Nella
letteratura scientifica - prosegue l'editoriale di Nature - non
esiste nessuna evidenza convincente del fatto che le cellule
staminali che si trovano nel midollo osseo, che possono generare
ossa, grasso e cartilagine, possano essere forzate a produrre cellule
nervose o altri tipi di cellule". La possibilità di questa
trasformazione, rileva Nature, è invece rivendicata dal presidente
della Fondazione Stamina, Davide Vannoni, come "la base della
sua cura".
Nature
osserva quindi che "una vicenda così poco verosimile come
quella di Stamina dovrebbe spingere il governo italiano ad essere
estremamente cauto". Anche perchè, prosegue, "Vannoni
dichiara di somministrare cure che preferisce condurre senza la
supervisione di parti indipendenti. Non ha fornito dettagli circa il
suo protocollo alle autorità sanitarie sebbene il suo trattamento
sia invasivo in quanto implica il prelievo di midollo osseo dai
pazienti, la manipolazione delle cellule in vitro e iniettandole nel
paziente dal quale le cellule erano state prelevate".
Nature rileva inoltre che Vannoni "insiste nel sostenere che la sua terapia possa essere preparata solo da persone di sua fiducia, senza utilizzare le norme di buona fabbricazione". La rivista osserva infine che "Vannoni non è un medico qualificato, ma un insegnante di Psicologia nell'università di Udine" e che "ignora l'unico test reale della sua terapia fatto finora", quello condotto nell'ospedale pediatrico Burlo Garofolo di Trieste, sospeso in seguito alla morte di due bambini trattati su cinque.
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